www. nicolaporro.it, 21 Luglio 2019
Riceviamo da un giovane commensale questa lettera-sfogo che volentieri pubblichiamo:
Gent. Nicola Porro,
da studente di Destra e lontano dalla cultura del pensiero unico, mi sento di scrivere in nome di tutte quelle persone che non ne possono più dei dogmi imperanti del progressismo all’estremo, per il quale tutto oggi è da ridiscutere, persino il nostro modo di parlare o scherzare con gli amici. L’Italia è ahimè un Paese in cui ti devi difendere dal buonismo e dalle accuse gratuite di chi usa le “parole di plastica”, come “fascismo” o “razzismo”, ovvero, citando Ivan Illich, «massi lanciati in una conversazione che producono delle onde ma non colpiscono niente».
Per forza di cose uno di Destra, che sia liberale, conservatrice o sociale, deve essere fuori dal coro, oltretutto perché la “Destra” in Italia rimane ancora un anatema. Anche un liberale di Destra come me ha quindi, io penso, la necessità di essere un po’ sopra le righe e sovranista se vogliamo, perché altrimenti verrebbe fagocitato dalla cultura mainstream, di quella sinistra progressista dalla doppia morale, che vieta, fra le altre cose, di pronunciare certi termini, o di fare una qualsiasi battuta scherzosa, perchè si potrebbe ledere la dignità di chi è diverso o di chi è donna. Sessismo, razzismo e chi più ne ha più ne metta: ce n’è per tutti in questo calderone di accuse vuote e senza logica. Pensiamo che addirittura il dichiaratamente marxista Diego Fusaro, con il quale ho ben poco da spartire, ha più volte sottolineato come la sinistra italiana si ridicolizzi “parlando di antifascismo in assenza di fascismo”. Balza inoltre all’occhio proprio in questi giorni una sorpresa cinematografica dal sapore “radical chic”: siamo giunti all’assurdità se vediamo che nel prossimo 007 Daniel Craig, all’ultima apparizione nella serie, verrà in parte sostituito da una donna di colore. Ben venga, nessun problema al riguardo.